Le Miniere di Moria, anche conosciute come Khazad-dûm ("Dimora dei Nani" in Khuzdul) o la Fossa Nera, sono un vasto e leggendario complesso minerario e città sotterranea situato sotto le Montagne Nebbiose nella Terra di Mezzo, descritto nell'opera di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli.
Storia: In origine fondata da Durin I, il primo dei sette Padri dei Nani, in un'era imprecisata della Prima Era, divenne la più grande e ricca città dei Nani. La sua prosperità si basava sulla scoperta e sull'estrazione del mithril, un metallo prezioso, leggero e resistente.
Declino: La città decadde quando i Nani scavarono troppo in profondità alla ricerca del mithril, risvegliando un Balrog, una creatura di fuoco e ombra. Il Balrog, soprannominato "Flagello di Durin", uccise re Durin VI nel Terzo Era 1980 e il suo successore Náin I un anno dopo. I Nani furono costretti ad abbandonare Khazad-dûm, che divenne un luogo infestato da orchi e altre creature malvagie.
Importanza: Le Miniere di Moria rappresentano un simbolo di ambizione eccessiva e delle conseguenze inaspettate. La loro distruzione servì da avvertimento per tutti i popoli della Terra di Mezzo, evidenziando i pericoli della cupidigia e dell'arroganza.
La Compagnia dell'Anello: Nel Signore degli Anelli, la Compagnia dell'Anello attraversò le Miniere di Moria per evitare il passo di Caradhras, una montagna pericolosa. Durante il loro passaggio, affrontarono orchi, troll delle caverne e, infine, il Balrog, in un epico combattimento che portò alla caduta di Gandalf nel vuoto. Questo evento segnò un momento cruciale nella storia della Compagnia.
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